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Introduzione |
A cent’anni dalla rivoluzione russa è superfluo dire che il 1917 è entrato nella carne e nel sangue del XX secolo. Conserva tutta la sua attualità l’opinione espressa più di mezzo secolo fa da quello che si può considerare uno dei migliori specialisti della storia della rivoluzione russa, lo storico tedesco Dietrich Geyer: | |
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E benché la tradizione storiografica nei passati decenni sia andata per la sua strada e abbia toccato i temi più diversi, benché i testimoni della rivoluzione siano morti e in Russia già da tempo non si festeggino più gli anniversari della presa del potere dei bolscevichi, abbiamo ancora la sensazione che quella svolta vecchia di un secolo continui a influire sulla contemporaneità. |
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Per gli abitanti della Russia rivoluzionaria la consueta vita quotidiana, fatta di raccolti, nozze, piccole gioie e dispiaceri privati, era più importante di qualsiasi avvenimento esterno al loro mondo, per quanto grande quell’avvenimento potesse apparire ai contemporanei impegnati politicamente e ai posteri informati. Proprio per questo la rivoluzione, irrompendo prepotentemente nella vita dei contemporanei, raggiunse le dimensioni e le caratteristiche di una catastrofe, a cui molti non sopravvissero, mentre quelli che sopravvissero ne uscirono ormai diversi. |